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Intelligenza artificiale

La corsa all’AI: USA e Cina dominano, l’Europa osserva

USA e Cina guidano la corsa globale all’Intelligenza Artificiale: da un lato il colossale Stargate Project americano, dall’altro il rivoluzionario DeepSeek cinese open-source. E l’Europa, tra norme e crisi energetica, resta indietro

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Usa, Cina e l'AI
Usa, Cina e l'AI (© immagine creata con AI)

Secondo Matteo Navacci, co-fondatore di Privacy Week e autore del comunicato che ha acceso il dibattito, l’Intelligenza Artificiale è oggi al centro di una competizione globale senza precedenti. Da una parte gli Stati Uniti con il faraonico Stargate Project, dall’altra la Cina con il rivoluzionario DeepSeek open-source. Nel mezzo, l’Europa rischia di restare a guardare in una sfida che intreccia innovazione, sicurezza ed egemonia geopolitica.

Stargate Project come risposta americana ai colossi tech

Con l’insediamento di Trump, il lancio del Stargate Project ha sconvolto il panorama dell’IA. Un’alleanza tra OpenAI, SoftBank, Oracle, NVIDIA e Microsoft dal valore di 500 miliardi di dollari. Un investimento che punta alla prossima generazione di modelli AGI, sostenuto da un’intesa strategica tra il governo e i giganti tecnologici.

Stargate è molto più di un semplice progetto di ricerca: vuole rilanciare la forza industriale americana e creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’obiettivo? Consolidare il dominio degli Stati Uniti nell’intelligenza artificiale e far fronte alle sfide di sicurezza nazionale.

DeepSeek, l’open-source come arma geopolitica

Dall’altra parte del globo, la Cina ha scosso il panorama dell’IA con DeepSeek, un modello open-source rilasciato con licenza MIT, in grado di eguagliare le prestazioni dei più celebri modelli di OpenAI a un costo drasticamente inferiore. Una mossa che, sottolinea Matteo Navacci, combina trasparenza e strategia: sfidando i big americani, la Cina dimostra la propria potenza tecnologica e al contempo spinge gli avversari verso un maggiore livello di apertura.

Matteo Navacci, Co-Fouder Privacy Week

Matteo Navacci, Co-Fouder Privacy Week (© Ufficio Stampa)

Questa “arma geopolitica” basata sull’open-source appare come un rilancio ideologico: dimostrare che non servono budget stratosferici per raggiungere risultati di punta, e ribadire al mondo come l’innovazione “made in China” possa competere con i colossi occidentali.

Europa, tra regolamenti e crisi energetica

Nel frattempo, l’Europa appare rallentata da burocrazia, AI Act e costi energetici in crescita. Gli investimenti europei in IA sono notevolmente inferiori ai budget stanziati da Stati Uniti e Cina. Sebbene esistano politiche di sostegno e alcuni finanziamenti, non si vedono ancora startup capaci di competere su scala globale.

La questione energetica è fondamentale: i sistemi IA più avanzati richiedono una potenza computazionale crescente. Con il vecchio continente alle prese con problemi di approvvigionamento e prezzi dell’energia, ogni mossa rischia di diventare un azzardo.

Lo scenario futuro: verso una nuova frontiera dell’AI

La competizione tra USA e Cina si configura come una sfida geopolitica di proporzioni storiche. L’Intelligenza Artificiale è considerata il “Manhattan Project 2.0”: controllare l’IA significa avere in mano le chiavi dell’economia e delle infrastrutture globali.

Se da una parte la Cina promuove una linea di apertura con DeepSeek, dall’altra gli Stati Uniti scommettono su investimenti mastodontici come lo Stargate Project. E l’Europa? Rischia di non sedersi al tavolo, complice la lentezza burocratica e la mancanza di un piano strutturato che punti davvero allo sviluppo dell’IA.

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