Intelligenza artificiale
DeepSeek: l’AI cinese supera i modelli di OpenAI?
La cinese DeepSeek sta guadagnando terreno ad una velocità sorprendente nella corsa per la supremazia dell’AI, ma perché fa così paura?

Nel cuore della competizione globale per la supremazia dell’intelligenza artificiale, la startup cinese DeepSeek sta guadagnando terreno ad una velocità sorprendente.
Il suo nuovo modello R1 sfida apertamente OpenAI e altri giganti della Silicon Valley, grazie ad un mix di innovazione tecnica, accessibilità economica e strategia open source. Non mancano però le zone d’ombra legate alla censura e al controllo delle informazioni.
Vediamo che cos’è DeepSeek-R1 e perché fa così paura.
Leggi anche: SEO e AI, Google sta riscrivendo le regole del web
DeepSeek: l’R1 è più potente dei modelli OpenAI?
DeepSeek-R1, lanciato nel mese di gennaio 2025, è l’ultimo modello della startup cinese DeepSeek, nata da un hedge fund quantitativo chiamato High-Flyer.
Il modello ha immediatamente attirato l’attenzione per aver superato OpenAI o1 in diversi benchmark, tra cui test matematici, di logica e programmazione. Con ben 671 miliardi di parametri e architettura “Mixture of Experts” (MoE), R1 riesce infatti ad eseguire compiti particolarmente complessi utilizzando solo una parte dei suoi parametri, e riducendo così i costi computazionali.
Una delle sue funzionalità distintive è la capacità di compiere un ragionamento esplicito, che non si limita a dare risposte, ma spiega chiaramente tutti i passaggi logici che lo portano ad arrivare alla soluzione. È inoltre tra i primi modelli al mondo a combinare il ragionamento avanzato con la ricerca web in tempo reale.
A livello di accessibilità, DeepSeek ha rilasciato anche versioni “distillate”, da 1,5 a 70 miliardi di parametri, eseguibili su normali laptop, con costi operativi fino al 95% inferiori rispetto ai modelli di OpenAI.
Il tutto è distribuito in modalità open source e con licenza MIT, una scelta che sta facilitando notevolmente la diffusione globale del modello.
Leggi anche: ChatGPT, Claude, Gemini: caratteristiche, differenze, prezzi
Il successo di DeepSeek tra vincoli, censura e geopolitica
Considerando le limitazioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip avanzati verso la Cina, l’enorme successo di DeepSeek viene considerato ancora più rilevante.
Difatti, impossibilitata a competere con OpenAI sul piano dell’hardware, la startup ha puntato sull’efficienza software: ottimizzazione dei flussi tra chip, architetture leggere e tecniche di apprendimento per rinforzo hanno permesso di ottenere prestazioni elevate con risorse contenute.
C’è da dire però che DeepSeek-R1 è soggetto a forti limitazioni relative ai contenuti a causa delle stringenti direttive imposte dal Partito Comunista Cinese.
Anche nelle versioni offline del modello infatti permangono filtri su temi politicamente sensibili, come Taiwan o Tiananmen, e ciò solleva interrogativi etici importanti, soprattutto in considerazione della crescente adozione globale di modelli AI come strumenti di informazione e decisione.
In sostanza, DeepSeek rappresenta senza dubbio una svolta nella corsa alla conquista della supremazia nell’AI, ma il suo futuro come leader globale dipenderà tutto dalla capacità di saper bilanciare efficienza, apertura e soprattutto libertà informativa.
Continua a leggere le notizie di Diario Innovazione e segui la nostra pagina Facebook