Intelligenza artificiale
Gli europei convivono con l’intelligenza artificiale…ma non se ne accorgono
Una ricerca Equinix svela che il 41% degli europei non riconosce l’uso dell’IA nella vita quotidiana, nonostante la usi costantemente. Fiducia alta ma scarsa consapevolezza: serve più educazione digitale

Una nuova ricerca di Equinix, leader globale nelle infrastrutture digitali, rivela un dato sorprendente: quasi la metà degli europei non riconosce l’uso dell’IA nella propria vita quotidiana, nonostante la utilizzi costantemente.
Il paradosso dell’intelligenza artificiale: fiducia alta, consapevolezza bassa
Il 41% degli intervistati ritiene di non aver mai utilizzato l’IA o di farlo raramente. Eppure, la stessa indagine mostra che oltre il 77% delle persone non teme l’espansione dell’IA nella società e più della metà si dichiara fiduciosa nei confronti di questa tecnologia.
Questo contrasto mette in luce un evidente “knowledge gap”: la fiducia cresce, ma la comprensione rimane limitata.
Dove usiamo l’IA senza rendercene conto
Dalle ricerche su Google ai dispositivi per il monitoraggio della salute, fino agli algoritmi che ottimizzano energia, finanza e processi produttivi, l’intelligenza artificiale è già parte integrante della nostra quotidianità.
Equinix sottolinea che piattaforme basate sull’IA accorciano i tempi di sviluppo dei farmaci, riducendo anni di ricerca a soli 18 mesi, mentre termostati intelligenti e sistemi elettrici adattivi imparano le abitudini umane per massimizzare l’efficienza e il risparmio.
Educare all’IA per sfruttarne il pieno potenziale
Secondo Bruce Owen, Presidente EMEA di Equinix, “L’IA è già nelle nostre tasche e nelle nostre case, ma molti non lo sanno. Per liberarne davvero il potenziale serve consapevolezza e formazione”.
Owen invita governi e industrie a promuovere l’educazione digitale e a potenziare le infrastrutture tecnologiche, affinché la fiducia nel progresso non resti scollegata dalla comprensione dei suoi meccanismi.
Fiducia generazionale e divario di genere
Il sondaggio evidenzia significative differenze tra fasce d’età e genere:
- Il 72% dei giovani under 35 si dichiara fiducioso verso l’IA;
- Solo il 41% degli over 55 condivide lo stesso sentimento;
- Il 62% degli uomini mostra maggiore fiducia rispetto al 50% delle donne, segno che anche la percezione dell’IA riflette disuguaglianze sociali e culturali.
L’IA come opportunità per una nuova era di innovazione
Secondo Emanuela Grandi, Managing Director di Equinix Italia, la sfida principale è colmare la distanza tra entusiasmo e comprensione reale. “L’intelligenza artificiale porta benefici concreti in salute, energia, comunicazioni e industria, ma serve un’infrastruttura solida e trasparente per un’adozione sicura e inclusiva”.
Se la fiducia verso l’IA è già più alta rispetto alle prime fasi di internet o della telefonia mobile, questo potrebbe segnare l’inizio dell’adozione tecnologica più rapida della storia moderna.
Continua a leggere le notizie di Diario Innovazione e segui la nostra pagina Facebook