Economia digitale
Global Innovation Index 2024: Italia in stallo, ma prima per creatività
Il Global Innovation Index 2024 conferma l’Italia al 26esimo posto. Critiche su infrastrutture, formazione e concorrenza. Eccellenza nel design industriale, ma scarsa capacità di trasformare la creatività in innovazione concreta
L’Italia continua a mantenere una posizione di stallo nell’innovazione secondo il Global Innovation Index 2024 stilato dalla WIPO. Nonostante le speranze di un progresso, il nostro Paese si conferma ancora al 26° posto, molto distante dai principali Paesi europei e dai membri del G7. La classifica è guidata dalla Svizzera, seguita da Svezia, Stati Uniti e Singapore. L’Italia si trova alle spalle della Nuova Zelanda e davanti a Cipro, con un punteggio complessivo di 45.3, in calo rispetto al 2023.
I settori critici: infrastrutture, formazione e concorrenza
Secondo Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, i risultati poco brillanti dell’Italia sono indicativi delle sfide che il Paese deve affrontare, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture, la formazione e la concorrenza. Il rapporto evidenzia come questi aspetti, combinati con la complessità burocratica e la difficoltà di fare impresa, stiano frenando il potenziale di crescita dell’Italia.
In termini di infrastrutture, il nostro Paese si posiziona al 28° posto, con un punteggio di 52.5, mentre nelle categorie di Market Sophistication (intensità della concorrenza) e Business Sophistication (investimenti in R&S), l’Italia si classifica rispettivamente al 38° e 34° posto. La situazione peggiora ulteriormente nell’ambito delle istituzioni, dove il Paese scende fino al 55° posto.
Creatività e design, un primato da valorizzare
Nonostante il quadro complessivo poco incoraggiante, l’Italia può vantare un eccellente risultato in una categoria specifica: la creatività. Il nostro Paese si piazza al primo posto mondiale nella categoria Industrial Designs by Origin, che misura il numero di brevetti per design industriale depositati. Questo primato dimostra la straordinaria capacità inventiva dell’Italia, un aspetto che però, come sottolinea Ballarè, non riesce ancora a tradursi in applicazioni concrete in grado di aumentare il valore aggiunto delle imprese italiane.
Le PMI e la sfida degli investimenti
Le PMI italiane sono un vero motore di innovazione, ma continuano a soffrire di un deficit di investimenti. Secondo l’esperta di investimenti internazionali Giovanna Voltolina, la burocrazia scoraggiante e la mancanza di incentivi per il capitale di rischio rendono difficile per queste imprese emergere sul mercato globale. Mentre molte risorse finanziarie sono destinate alle startup, le PMI innovative vengono spesso trascurate.
Sinergia tra pubblico e privato, necessità urgente
Per far fronte a queste sfide, Manageritalia sottolinea l’importanza di una maggiore sinergia tra pubblico e privato. Solo unendo le forze sarà possibile ottimizzare gli sforzi per rilanciare l’innovazione italiana e trasformare le eccellenze creative in successi industriali concreti.
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