Economia digitale
ICT e Fintech, la rivoluzione delle competenze digitali per il futuro del lavoro
Le competenze digitali e green guidano la trasformazione in ICT e Fintech, trainate dall’AI e dalla visione di esperti come Irene Vecchione. Reskilling e formazione continua sono la chiave per affrontare le sfide future

La pervasività delle nuove tecnologie in ogni ambito aziendale sta rivoluzionando il mondo delle professioni, portando alla ribalta nuove competenze digitali e green. L’Intelligenza Artificiale (AI), il machine learning e i modelli di Generative AI (GenAI) sono strumenti sempre più integrati nei processi organizzativi, spingendo aziende e lavoratori verso un reskilling continuo. Ecco perché i settori ICT e Fintech si confermano tra i protagonisti assoluti di questa trasformazione, con una richiesta di formazione in costante aumento.
Secondo Irene Vecchione, Amministratore Delegato di Tack TMI Italy (Gi Group Holding), le nuove tecnologie combinate con la transizione green implicano “un cambiamento radicale nelle competenze richieste, non solo in termini di hard skill, ma anche di soft skill quali change management, superamento di bias e critical thinking”.
Uno sguardo ai trend: AI, crescita del PIL e trasformazione occupazionale
Uno studio Censis – Confcooperative prevede che l’AI metterà a rischio la sostituzione di 6 milioni di posti di lavoro entro il 2035 in Italia, generando contestualmente un incremento del PIL fino a 38 miliardi di euro (+1,8%). Parallelamente, 9 milioni di lavoratori potrebbero vedere l’AI integrarsi nelle loro mansioni. Il World Economic Forum, nel suo Future of Jobs Report 2025, rileva che l’accesso al digitale è la tendenza più trasformativa entro il 2030, e per 6 datori di lavoro su 10 la principale sfida è la carenza di competenze.
“Il rapporto del WEF ci pone di fronte a uno scenario in continua mutazione – sottolinea Irene Vecchione – in cui il 59% dei lavoratori necessita di aggiornamento/riqualificazione. Per questo, la formazione deve diventare un elemento centrale per ogni azienda che voglia restare competitiva e sostenibile”.

Irene Vecchione, Tack TMI Italy (Gi Group Holding)
ICT, un settore in espansione esponenziale
L’ambito ICT continua a crescere a ritmi sostenuti, grazie a AI generativa, machine learning e a una maggiore attenzione alla cybersecurity. L’aumento delle minacce informatiche e la necessità di conformità a normative come GDPR, NIS2 e AI Act evidenziano quanto siano cruciali competenze specialistiche sia a livello tecnico sia in ambito data privacy.
Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio di Tack TMI Italy, guidato da Irene Vecchione, i ruoli ICT su cui si è maggiormente concentrata la formazione nel 2024 includono Cybersecurity specialist, Responsabili SAP, funzioni di Amministrazione e Contabilità, Sales e Consulenti, Ufficio Acquisti e HR.
Oltre alle hard skill, sono sempre più importanti le soft skill: change mindset, superamento di bias legati all’AI e competenze quali comunicazione assertiva, coaching skill, gestione del conflitto, teamworking, negoziazione e collaborazione interculturale.
I 5 ruoli ICT più strategici da formare
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Chief Digital Officer (CDO): guida la trasformazione digitale integrando tecnologie innovative e definendo strategie di crescita;
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Head of Cybersecurity: tutela i dati aziendali e gestisce la sicurezza informatica contro minacce in costante aumento;
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AI & Data Governance Manager: supervisiona l’adozione di Intelligenza Artificiale, garantendo conformità, sicurezza ed etica dei dati;
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HR Manager orientato all’innovazione: sfrutta soluzioni di automazione e AI per ottimizzare recruiting e sviluppo dei talenti;
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Sustainability Tech ed ESG Manager: integra i principi di etica e sostenibilità nelle strategie digitali, focalizzandosi su impatti ambientali e sociali.
Fintech e l’innovazione finanziaria che accelera
Il settore Fintech registra una rapida espansione, trainata dai pagamenti digitali evoluti (biometrici e contactless), dalla convergenza sui modelli di bancassicurazione, dall’uso di tecnologie blockchain e crypto, oltre che dalla finanza comportamentale. Le istituzioni finanziarie investono in soluzioni tecnologiche per rendere i servizi più veloci, sicuri e trasparenti, puntando su piattaforme di pagamento e investimento digitale.
I ruoli più formati nel 2024, secondo Tack TMI Italy, sono figure manageriali con competenze di data analysis, AI, gestione di processi automatizzati, sales, consulenti bancari/assicurativi e la rete assicurativa in grado di offrire consulenza a distanza. Anche in ambito Fintech, le soft skill restano fondamentali: D&I, team building, stress management, project management, problem solving & decision making e competenze di e-leadership.
I 5 ruoli Fintech più strategici da formare
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ESG Manager: specializzato nella compliance normativa sui bilanci di sostenibilità e nella gestione dei dati ESG;
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Digital Transformation Manager: accelera l’automazione dei processi, sfruttando modelli AI per l’analisi del rischio e del credito;
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AI Specialist: sviluppa e implementa soluzioni AI ottimizzando processi finanziari ed efficienza operativa con algoritmi predittivi, chatbot e assistenti virtuali;
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Sales e Consulenti: capaci di adottare nuove modalità di vendita, in risposta alla diminuzione delle filiali fisiche;
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Tech Innovation Manager: individua e sperimenta tecnologie emergenti per migliorare prodotti e servizi, puntando sull’innovazione continua.
Formazione continua e metodologie innovative
La formazione nei settori ICT e Fintech richiede format e tecnologie all’avanguardia. Dalla gamification al coaching personalizzato, passando per l’e-learning e il microlearning, l’obiettivo è rendere più coinvolgente e personalizzata l’esperienza di apprendimento.
“Utilizziamo strumenti di AI per analizzare i dati di fruizione e monitorare i KPI, oltre a processi di revisione dei contenuti per garantire un linguaggio equo e inclusivo – precisa Irene Vecchione –. Adottiamo soluzioni studiate per soglie di attenzione differenti, con l’obiettivo di favorire al massimo un apprendimento continuo e trasversale”.
Prospettive future
La trasformazione digitale e la svolta green impongono alle aziende di innovare costantemente e ai lavoratori di investire sul proprio upskilling e reskilling. Come ricorda spesso Irene Vecchione, “non sarà l’intelligenza artificiale a sostituire le persone, ma saranno le persone che sapranno usarla a fare la differenza rispetto a chi non saprà farlo” (riprendendo un concetto del Professore della Harvard Business School Karim Lakhani).
In un contesto in cui competenze digitali e soft skill vanno di pari passo, la formazione continua si rivela la leva strategica per affrontare le sfide di un futuro del lavoro che evolve a una velocità senza precedenti.
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