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Intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale, il 71% delle competenze del futuro ancora da creare

Secondo il rapporto Dell, il 71% delle aziende italiane crede che le competenze lavorative richieste entro il 2030 non siano ancora state create. L’IA porterà cambiamenti radicali, ma serviranno nuove risorse e normative per sfruttarne il potenziale

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Competenze per l'intelligenza artificiale - Intelligenza artificiale, il 71% delle competenze del futuro ancora da creare
Competenze per l'intelligenza artificiale (© Depositphotos)

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il mondo del lavoro, con l’IA generativa (GenAI) in prima linea, capace di trasformare interi settori industriali. Tuttavia, questa innovazione avanza così rapidamente che molte aziende italiane si trovano in difficoltà nell’immaginare il proprio futuro. Il 40% delle imprese italiane non sa come evolverà il proprio settore nei prossimi 3-5 anni, secondo lo studio “Dell Technologies Innovation Catalyst“, presentato durante la conferenza internazionale Comolake 2024.

Il futuro delle competenze lavorative

Uno dei dati più allarmanti che emerge dalla ricerca è che il 71% delle aziende italiane ritiene che le competenze richieste entro il 2030 non siano ancora state create. In altre parole, molte delle capacità necessarie per affrontare il cambiamento tecnologico non esistono ancora, lasciando le aziende in uno stato di incertezza su come formare e riqualificare il proprio personale.

Collaborazione uomo-macchina, un futuro di opportunità

Nonostante le sfide, le imprese italiane sembrano vedere l’IA come un’opportunità. L’82% degli intervistati crede che l’IA non rimpiazzerà l’essere umano, ma lo aiuterà a potenziare le sue capacità. Questa visione ottimistica suggerisce che l’IA non sarà una minaccia per i posti di lavoro, ma piuttosto un potente alleato per migliorare efficienza e produttività.

Il digital divide e la carenza di talenti

Accanto alle opportunità, ci sono aspetti critici che non possono essere ignorati. Il 66% degli intervistati teme che l’IA generativa possa aumentare il digital divide, accentuando le disuguaglianze tra chi avrà accesso a queste tecnologie avanzate e chi no. Un altro 60% sottolinea la mancanza di risorse e talenti necessari per mantenere il ritmo con l’innovazione, evidenziando la necessità di investire nella formazione e nel re-skilling della forza lavoro.

La necessità di regolamentazione

Un altro tema cruciale è la necessità di normative adeguate per garantire che l’IA possa esprimere il suo massimo potenziale. Oltre l’80% delle aziende italiane ritiene necessaria l’introduzione di regolamentazioni che possano guidare lo sviluppo e l’uso etico dell’IA nei prossimi anni. Inoltre, il 58% teme che la concentrazione della potenza dell’IA nelle mani di pochi soggetti possa creare squilibri di mercato.

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