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Intelligenza Artificiale in Italia, un approfondimento sulle autorità competenti

Il dibattito sull’assegnazione dell’autorità per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia è stato acceso, con Matteo Navacci che propone riflessioni critiche e suggestioni per una gestione più completa ed efficace dell’IA nel contesto nazionale

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Matteo Navacci, Co-Fouder Privacy Week - Intelligenza Artificiale in Italia, un approfondimento sulle autorità competenti
Matteo Navacci, Co-Fouder Privacy Week (© Ufficio Stampa)

Con l’entrata in vigore del nuovo AI Act in Europa, la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) è diventata un tema centrale in tutti i paesi membri dell’Unione. In Italia, il dibattito per individuare le autorità competenti è stato acceso e articolato. Vediamo quindi quali sono le implicazioni di questa scelta e se si poteva fare di più.

La regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale

Il nuovo AI Act europeo ha introdotto l’obbligo per ogni paese membro di nominare un’autorità di sorveglianza per vigilare sull’applicazione della normativa sull’IA. In Italia, il governo ha designato l’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale come le autorità nazionali di riferimento. Tuttavia, questa decisione non è stata priva di controversie.

Le opzioni possibili e le critiche

Associazioni di settore come Privacy Network e Hermes Center hanno sollevato dubbi sulla scelta delle autorità esistenti anziché creare un’autorità indipendente dedicata esclusivamente all’IA. Inoltre, c’è stato un acceso dibattito su se includere o meno il Garante Privacy, istituzione già consolidata nel panorama italiano per la tutela dei dati personali.

La scelta di affidare il ruolo di vigilanza a due autorità, AGID e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, sembra essere stata dettata da una logica di complementarità. Mentre l’AGID ha competenze specifiche nella governance digitale della pubblica amministrazione, l’aspetto della cybersicurezza è stato considerato cruciale per garantire un utilizzo sicuro dell’IA.

Tuttavia, alcuni esperti ritengono che il governo italiano avrebbe potuto osare di più nell’assegnare le competenze di sorveglianza. Nonostante il regolamento sull’IA non imponga limiti al numero di autorità coinvolte, l’opportunità di includere il Garante Privacy sarebbe stata una mossa audace e completa, in grado di coprire tutti gli aspetti fondamentali dell’IA: dalla governance della pubblica amministrazione alla sicurezza e alla privacy dei dati.

PrivacyWeek24, riflessioni e dibattito continuano

Tutte queste tematiche saranno al centro dell’attenzione durante la PrivacyWeek24 – Privageddon: La Battaglia dei Regolamenti, che si terrà a Milano dal 27 al 31 maggio. L’evento offrirà l’opportunità di approfondire le opportunità offerte dall’IA e di discutere su come gestire in modo efficace i rischi legati alla sicurezza dei dati e al rispetto delle normative sempre più complesse e interconnesse.

La scelta delle autorità competenti per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia è stata oggetto di dibattito e riflessione. Mentre l’assegnazione del ruolo a due entità può essere vista come una scelta ragionevole, alcuni ritengono che il governo avrebbe potuto compiere una mossa più audace includendo il Garante Privacy. Tuttavia, l’importante è che il dialogo e la ricerca di soluzioni efficaci continuino, anche attraverso eventi come la PrivacyWeek24, per garantire un utilizzo responsabile e sicuro dell’IA nel contesto italiano e europeo.

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