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Cybersicurezza

Minacce hi-tech, come l’AI rende la cybersecurity più sicura

L’AI è ormai un alleato imprescindibile nella cybersecurity. Dall’automazione delle attività ripetitive alla rilevazione di minacce sconosciute, l’AI potenzia i team di sicurezza e riduce gli errori umani, assicurando protezione avanzata

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Sicurezza informatica
Sicurezza informatica (© Depositphotos)

Nel panorama digitale odierno, caratterizzato da minacce informatiche sempre più sofisticate, l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) sta trasformando radicalmente la strategia di difesa di molte aziende. Secondo Ferdinando Mancini, Director, Sales Engineering – Southern Europe di Proofpoint, e autore del comunicato stampa “Intelligenza artificiale: un alleato indispensabile per la cybersecurity”, l’AI rappresenta un pilastro fondamentale per rimanere un passo avanti rispetto ai criminali informatici.

Ferdinando Mancini, Proofpoint

Ferdinando Mancini, Proofpoint

Le sfide crescenti della cybersecurity

Le organizzazioni si trovano a fronteggiare una mole di dati in continua espansione e a dover rispondere a attacchi sempre più raffinati. Non solo: la carenza di professionisti qualificati nel settore impone di ottimizzare le risorse esistenti. In tale scenario, l’AI offre la possibilità di automatizzare attività ripetitive e identificare minacce in tempo reale, aumentando efficienza e capacità di risposta.

Rilevazione e prevenzione avanzata

Tra i principali vantaggi dell’AI in ambito cybersecurity, spicca la sua capacità di rilevazione: i sistemi basati su algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare enormi quantità di dati e riconoscere pattern anomali anche in attacchi nuovi e sconosciuti. Non a caso, l’80% dei CISO italiani intervistati nel report Proofpoint Voice of the CISO ha espresso l’intenzione di implementare funzionalità AI per fronteggiare minacce avanzate e errori umani.
Inoltre, grazie a un’analisi comportamentale approfondita, l’AI consente di prevedere e prevenire attacchi di phishing, utilizzi di password deboli e altre forme di vulnerabilità, adattando costantemente i livelli di sicurezza alle esigenze reali dell’organizzazione.

Automazione e riduzione degli errori umani

Uno degli elementi più apprezzati della cybersecurity basata sull’AI è la possibilità di automatizzare i processi manuali e ripetitivi. Dall’analisi dei log alla gestione degli avvisi di sicurezza, queste mansioni possono essere delegate a sistemi intelligenti, liberando tempo prezioso per i professionisti, che possono così dedicarsi ad attività più strategiche, come l’investigazione di nuove minacce e lo sviluppo di strategie di sicurezza.

Risposta rapida agli incidenti

Quando si verifica un attacco informatico, la rapidità di reazione è fondamentale. L’Intelligenza Artificiale supporta le aziende nell’analisi istantanea dei dati relativi all’attacco, nell’individuare la causa principale, nel valutare l’impatto e nel suggerire le azioni correttive più efficaci. Inoltre, l’AI può automatizzare fasi cruciali come l’isolamento dei sistemi compromessi o l’eliminazione del malware, limitando i danni e abbreviando i tempi di recupero.

L’importanza della visione strategica

Come sottolinea Ferdinando Mancini, adottare l’AI in modo consapevole significa potenziare i team di sicurezza, ma è fondamentale integrarla all’interno di una strategia olistica di difesa. La formazione continua, l’aggiornamento costante delle tecnologie e un piano di governance ben definito sono tasselli indispensabili per garantire la resilienza di ogni organizzazione.
In un mondo dove i cybercriminali affinano costantemente i propri metodi, investire sull’AI non è più una semplice opzione, bensì una necessità per assicurare la sicurezza di utenti, infrastrutture e dati.

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