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Pubblicità digitale, il contesto “premium” aumenta le vendite del 40%
Uno studio di The Trade Desk rivela che gli annunci inseriti in media premium aumentano del 40% le intenzioni d’acquisto e rafforzano la fiducia nei brand. Netflix, Disney+ e Spotify tra i migliori esempi

Un nuovo studio di The Trade Desk, in collaborazione con PA Consulting, rivoluziona il modo di intendere la pubblicità digitale. La ricerca dimostra che gli annunci inseriti in contesti “premium” aumentano le intenzioni di acquisto del 40%, rivelando come la qualità dell’ambiente mediatico sia decisiva per la percezione del brand.
Media premium: più fiducia, più risultati
Secondo lo studio, un brand che sceglie piattaforme premium registra risultati fino a 1,5 volte superiori in termini di reputazione, fiducia e percezione di qualità. Gli annunci in questi ambienti risultano due volte più popolari e quasi il doppio più autorevoli rispetto a quelli diffusi su media non premium.
Il concetto di “premium” nasce dalla combinazione tra:
- Il brand del media, capace di trasmettere autorevolezza e coerenza;
- L’esperienza dell’utente, che deve essere fluida, integrata e non invasiva.
Non è solo una questione estetica: l’85% dei consumatori dichiara di fidarsi di più dei marchi pubblicizzati in contesti di alta qualità.
Esempi virtuosi di Disney+, Netflix e Spotify
Tra i media che incarnano al meglio questa filosofia spiccano Disney+, Netflix e Spotify, che offrono ambienti curati e coerenti, capaci di generare fino al 30% in più di associazioni positive con i brand.
Disney+ beneficia della forza del marchio e dell’universo Marvel e Star Wars, mentre Spotify si distingue per design e personalizzazione dell’esperienza d’ascolto.
Il rovescio della medaglia con i media “non premium”
All’estremo opposto si trovano piattaforme social come Facebook e Instagram, penalizzate da un ambiente percepito come caotico e poco affidabile. Anche YouTube e Amazon Prime Video, pur offrendo contenuti di qualità, soffrono per esperienze frammentate e pubblicità invasive, che riducono l’impatto positivo degli annunci.
Il commento di The Trade Desk
Angela Bersini, General Manager di The Trade Desk Italia, sintetizza così i risultati: “In un panorama mediatico complesso, non basta più cercare la massima esposizione: è il contesto a fare la differenza. Anche la creatività più brillante perde efficacia se collocata in ambienti percepiti come poco affidabili. Valorizzare il contesto significa costruire fiducia, preferenza e risultati concreti”.
Una metodologia rigorosa per dati affidabili
La ricerca si basa su interviste a esperti di marketing, analisi semiotica di oltre 70 media e test su 4.500 consumatori in Regno Unito, Stati Uniti e Francia.
Un approccio scientifico che ha permesso di quantificare per la prima volta l’impatto reale del contesto premium sulle performance pubblicitarie.
La pubblicità del futuro è contestuale
In un’epoca dominata dai contenuti digitali e dall’intelligenza artificiale, il valore del contesto torna protagonista.
Scegliere media premium non significa solo apparire in ambienti esclusivi, ma costruire relazioni di fiducia e rafforzare il legame tra brand e pubblico.
Una lezione chiara per i marketer: la qualità del contesto è il nuovo ROI.
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