Seguici su

Spazio

Quanti satelliti ci sono in orbita? E di chi sono?

Nel 1957 fu lanciato il primo in assoluto, ma oggi quanti satelliti ci sono in orbita attorno alla Terra? Più di 10.000, di cui oltre 8.000 di Elon Musk

Giulia Piras

Pubblicato

il

Satellite nello spazio
Satellite nello spazio (© Depositphotos)

Il 4 ottobre 1957 fu lanciato il primo satellite in assoluto, il russo Sputnik 1, ma oggi quanti satelliti ci sono in orbita attorno alla Terra?

Ci sono oltre 10.000 satelliti attualmente operativi in orbita terrestre ad aprile 2025, su un totale di oltre 20.344 satelliti complessivamente lanciati negli ultimi 68 anni.

Di questi, più di 8.049 satelliti appartengono alla sola costellazione Starlink di SpaceX, il colosso spaziale fondato da Elon Musk.

Vediamo di seguito quanti satelliti ci sono in orbita e a chi appartengono.

Leggi anche: Italia e Space Economy, dalle sfide globali alle opportunità dell’IA

Quanti satelliti ci sono in orbita e chi li gestisce?

Il dominio spaziale non è più appannaggio esclusivo di agenzie statali come NASA, ESA o Roscosmos, perché ad oggi il settore privato gioca un ruolo centrale e predominante.

A gestire attualmente la gran parte dei satelliti che girano attorno alla Terra è appunto Elon Musk con SpaceX, che dopo l’ultimo lancio avvenuto a marzo 2025, conta oggi 8.049 satelliti in orbita.

L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere 12.000 satelliti entro la fine del 2025, per poi espandere ulteriormente la cifra fino a 34.400 unità negli anni seguenti, così da rendere Starlink la più grande rete satellitare mai concepita.

Starlink è nata per portare internet ad alta velocità nelle zone più remote del pianeta, ma oggi si è trasformata in un’infrastruttura globale strategica, che viene utilizzata non solo per scopi civili ma anche militari e governativi tramite il programma Starshield, già impiegato dal Dipartimento della Difesa statunitense.

Al secondo posto c’è invece la costellazione OneWeb di Eutelsat, che conta circa 650 satelliti.

Ci sono poi numerosi altri attori che si stanno inserendo nell’attuale scenario della space economy, come Jeff Bezos di Amazon con il progetto Kuiper (che prevede il lancio di 3.236 satelliti in orbita) o la cinese Shanghai Spacecom con la costellazione Qianfan (che punta a 14.000 satelliti), che in breve tempo stanno popolando lo spazio con nuove costellazioni.

L’Europa, seppur in ritardo, prova a recuperare terreno con Iris² e il programma italiano Iride, che coinvolge aziende come Thales Alenia Space e Argotec, e punta a mandare circa 290 satelliti in orbita entro il 2030.

Attualmente, oltre 70% dei satelliti in orbita bassa (LEO) sono americani o sotto il controllo di aziende statunitensi. Il restante è suddiviso tra consorzi europei, imprese asiatiche e governi nazionali, tra cui Cina, India e Russia.

La Cina ha lanciato con successo diversi gruppi di satelliti polari Qianfan, mentre l’India punta a consolidare la propria autonomia spaziale entro il 2025 con il progetto Gaganyaan, primo volo umano sviluppato internamente.

Leggi anche: Tesla Optimus, una legione di robot in arrivo!

Quali scenari si prospettano per il futuro?

Continuando di questo passo, quanti satelliti potranno essere lanciati nei prossimi anni se oggi ci sono già più di 10.000 unità in orbita?

Si stima che entro il 2030 potrebbero esserci complessivamente tra i 58.000 e i 100.000 satelliti in orbita, con tutte le conseguenze che da ciò potrebbero derivare.

L’escalation satellitare infatti è solo l’inizio di una più ampia “new space race”, dove lo spazio diventa crocevia di interessi tecnologici, economici e militari.

Il crollo dei costi di lancio, passato da $65.000 a soli $1.500 per chilogrammo, ha reso l’accesso all’orbita più democratico, ma anche molto più caotico. Aumenta così l’urgenza di predisporre regole internazionali condivise per evitare il sovraffollamento, l’eccessivo inquinamento e possibili collisioni tra satelliti.

Nel frattempo, i satelliti sono ormai strumenti fondamentali non solo per la connessione globale, ma anche per il monitoraggio ambientale, la sicurezza, la gestione delle emergenze e lo sviluppo economico, agricolo e logistico.

La corsa allo spazio, insomma, non è più solo una sfida tecnologica e scientifica, ma diventa a tutti gli effetti una posta in gioco decisiva nel futuro assetto geopolitico del mondo.

Continua a leggere le notizie di Diario Innovazione e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *