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Taccheggio: soggetti coinvolti, cause e ripercussioni

I casi di taccheggio sono in continuo aumento, vediamo le cause e le conseguenze di questo gesto

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Taccheggio: soggetti coinvolti, cause e ripercussioni

Il termine taccheggio si riferisce a una problematica molto diffusa e in continuo aumento. Tale comportamento colpisce persone di diversa età, professione e fascia sociale, ed è generato da una serie di possibili cause che coinvolgono la singola psicologia del soggetto così come talvolta motivazioni di carattere relazionale. Gli esercenti cercano di implementare metodi di difesa dalle perdite economiche derivate dal taccheggio, mentre chi ne è responsabile rischia conseguenze non di poco conto.

Una spinta spesso insopprimibile

I fattori che conducono tante persone verso l’esperienza del taccheggio sono stratificati e non si limitano a categorie rigide. Il fenomeno può essere saltuario, limitato a una singola occasione oppure assumere connotazioni pericolosamente frequenti. Ne sono vittime le catene della grande distribuzione, ma anche strutture commerciali più piccole. La merce che si cerca di acquisire impunemente si identifica in cibo e bevande (ai primi posti vini, salumi, formaggi e caffè) ma pure in vestiti, farmaci e altre tipologie di oggetti, di valore importante o di costo limitato.

Il panorama è dunque vasto. Da cosa deriva? La prima spiegazione, la più immediata, chiama in causa il deciso aumento dei prezzi relativi a beni di prima necessità e non; una difficoltà che in qualche modo attira i consumatori verso il desiderio di procacciarsi alcuni elementi senza pagarli. Ci sono poi storture emotive più consistenti che in certi casi deflagrano verso veri e propri disturbi compulsivi (la cleptomania), e che necessitano di cure appropriate in quanto sono difficili da controllare ed eliminare senza supporti professionali.

A ciò si aggiungono tutti quei comportamenti più o meno nettamente influenzati dalla società e dalle dinamiche di gruppo. Pensiamo ad adolescenti (ma pure a certi adulti) che rubano in negozi e supermercati semplicemente per combattere la noia, il vuoto di un’esistenza priva di brividi ed emozioni, al punto che persino un piccolo furto può tradursi nel temporaneo antidoto contro l’alienazione di una quotidianità sempre troppo simile a sé stessa. Oppure prendiamo in considerazione ragazzi che compiono gesti di questo tipo per farsi accettare, ben volere o persino adulare dai loro coetanei e conquistare così una posizione di rilievo nella compagnia di riferimento.

Come si vede, il fenomeno del taccheggio tocca potenzialmente una vasta gamma di soggetti, alcuni dei quali a prima vista “insospettabili”.

Rischi e sistemi di protezione

L’altra prospettiva, forse non chiara a tutti, riguarda i pericoli per chi viene colto sul fatto. Qualora il commerciante decida di sporgere denuncia, il colpevole rischia fino a tre anni di carcere, oltre a una multa che può toccare i 45000 euro, con valori ancora peggiori in caso di furto aggravato. Si parla quindi di conseguenze gravi, più lievi invece se il commerciante opta per “lasciar correre” e limitarsi a un accordo amichevole con il responsabile del furto.

Ogni furto costituisce comunque una perdita, un danno economico per l’esercente, senza dimenticare lo stress che ne deriva; per proteggersi, vengono ormai sviluppati sistemi di sorveglianza di livello avanzato con presenza di addetti alla sicurezza, videocamere e tecnologie di recente evoluzione basate anche sull’intelligenza artificiale.

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