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Economia digitale

Nvidia fa dietrofront su Arm?

Arm è considerata il fiore all’occhiello dell’industria tech britannica. Le sue architetture ad alta efficienza energetica sono usate nel 95% degli smartphone e nel 95% dei chip prodotti in Cina.

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La statunitense Nvidia si sta preparando “sottobanco” a rinunciare all’acquisizione di Arm, società britannica attiva nella progettazione di semiconduttori, secondo l’agenzia Bloomberg citata da Cnbc. Il produttore di chip Usa avrebbe detto ai partner di non aspettarsi che l’acquisizione vada in porto, secondo fonti bene informate citate dall’agenzia. SoftBank, proprietaria di Arm, starebbe invece accelerando i preparativi per la quotazione della società, in alternativa alla cessione a Nvidia, sempre secondo Bloomberg. Nè Ndivia nè Softbank hanno voluto commentare on the records, limitandosi a confermare le speranza che l’affare si faccia. Nella mattinata a Wall Street il titolo Ndivia perde il 4,5%.

L’intesa è finita nel mirino delle autorità di mezzo mondo che temono che Ndivia possa acquisire un vantaggio indebito sul mercato dei semiconduttori. La Federal Trade Commission Usa a dicembre ha cercato di bloccare la transazione con motivazioni antitrust, mentre le autorità britanniche hanno aperto un’inchiesta per possibili problemi per la sicurezza nazionale. Ostacoli anche in Cina, dove Arm ha una joint venture con la società di private equity Hopu Investments.

Arm è considerata il fiore all’occhiello dell’industria tech britannica. Le sue architetture ad alta efficienza energetica sono usate nel 95% degli smartphone e nel 95% dei chip prodotti in Cina.

Intel vince ricorso su multa da 1,2 miliardi emessa da antitrust UE

Il colosso statunitense dei microchip Intel ha vinto il ricorso presentato alla Corte di giustizia europea per una multa da 1,2 miliardi di dollari emessa dal regolatore antitrust dell’Unione Europea nel 2009. La compagnia statunitense era stata accusata di aver abusato della sua posizione dominante emettendo sconti fedeltà e pagamenti che schiacciavano la concorrenza del produttore di chip rivale Advanced Micro Devices.

La corte ha dichiarato che “l’analisi effettuata dalla commissione è incompleta” e non ha consentito di stabilire uno standard giuridico necessario per giudicare l’impatto competitivo degli sconti. Significativamente, il tribunale ha affermato di non essere in grado di identificare i danni legati alle pratiche di Intel e ha quindi annullato completamente la parte della decisione della commissione relativa alla sanzione. La decisione del tribunale è un duro colpo per la Commissione Europea che sta cercando di ampliare le norme sulla concorrenza e i poteri dell’antitrust.

Microsoft: profitti trimestre +21%, spinta dal cloud-computing

La crescita della domanda di servizi di cloud-computing ha spinto i profitti trimestrali di Microsoft del 21% a 18,8 miliardi di dollari, battendo le stime degli analisti. Il colosso Usa nel periodo ottobre-dicembre ha registrato un fatturato di 51,7 miliardi, in crescita del 20% rispetto a un anno prima.

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